Da domani, quando saremo felici, facciamoci caso.

Siamo nel pieno del coronavirus. Il titolo l’ho preso da un post, il più significativo che ho letto in questa dolce quarantena.

Oggi più che mai, riscopriamo il valore delle cose che non possiamo più avere. Riscopriamo che “less is more” e tutte le altre frasi fatte che abbiamo sempre svogliatamente letto qua e là, che oggi acquistano un significato profondo.

La mia è una dolce quarantena, già. Perché sono fortunato. Un privilegiato.

Ho la possibilità di poter vivere

serenamente questi giorni. Corrono senza freni, altro che noia. 

Li vivo come un dono. 

Il poter passare tanto tempo con Francesca, Bianca e Margot, il sentire mille amici, il godere di un’aria dolomitica anche qui a Bologna e poi, questo silenzio onirico.

Sembra di vivere in stand by. 

Sembra una follia di Gondry. 

Se ci concentriamo su ogni singolo momento, oggetto o parola, possiamo coglierne l’importanza, la forza, lo splendore.

Ogni cosa ha una bellezza segreta.

Per me questo è un momento di gratitudine e orgoglio.

Lo dedico a chi si impegna, continua a sorridere, dà l’esempio. 

A chi con parole e azioni offre Gentilezza. A chi dona, sotto mille forme (denaro, spettacoli, corsi online,...). Agli incredibili strumenti di connessione a cui abbiamo libero accesso e che diamo per scontati.

A questa amata e odiata Italia, che ha fatto la cosa giusta, più di tutti, fuori da un campo da calcio.

Ogni giorno vedo spargere Gentilezza, in mille forme, ognuno come può. E mi brillano gli occhi. 

Grazie.

Da domani, quando saremo felici, facciamoci caso. 

Oggi è il mio compleanno. E non potrei essere più felice di così.