Morbidezza non significa mollezza.

Per me la Gentilezza è come un cuscino.

Hai mai fatto il gioco “se fossi un oggetto cosa saresti?” Tra amici lo facevamo, soprattutto quando si aggregava qualcuno di nuovo. Adesso va molto sui social, ci è arrivato anche il buon Facebook, ma ti dà lui la risposta (il che rende il gioco di una noia mortale!). 

Tu ci hai mai pensato? Se tu fossi un oggetto, che oggetto saresti?

Ti assicuro, è difficilissimo! È un pensiero maledettamente intimo e materico.

Beh, io sarei un cuscino. Mi ha aiutato Francesca ad arrivarci. Pensavo sarei stato una caffettiera, anche se ho smesso di bere caffè, ma ne parleremo, comunque no, un cuscino.

Il cuscino accoglie, si adegua, ma rimane sempre coerentemente un cuscino. In base a chi lo usa può essere un ristoro, un compagno di lacrime, un gioco fantastico, un’arma letale.

Figo, no? 

Quando ho iniziato a pensare al progetto di questo blog, ho sentito un forte legame tra il cuscino e la Gentilezza. 

Per molti, essere gentili rappresenta un segno di mollezza. 

Balle.

Ma spieghiamolo ancora con la metafora del cuscino, che mi piace un mucchio :) Per me il cuscino è la quinta essenza della resilienza, ci hai mai pensato? Lo puoi schiacciare, malmenare, maltrattare e lui ritorna sempre com’era. Deciso e paziente. Non solo sa incassare come pochi al mondo; in realtà, non si scalfisce neanche.

Capisci? il cuscino è fighissimo! [Oggi mi è partita una vena un po' teen 🤟]

Pur essendo consapevole che non tutti lo usano, e questo sembra andare in contrasto con l’articoletto sul perché, sono certo che il motivo stia nel fatto che semplicemente non hanno trovato quello che giusto per loro. 

Ci sono tanti cuscini diversi, per ogni esigenza; lo stesso è la Gentilezza. 

Non è univoca o universale, non c’è un unico modo di essere gentili. Ma allo stesso tempo, un gesto Gentile è universalmente riconoscibile. Così come lo è un cuscino.

Morale: morbidezza non significa mollezza.

Sii morbido, non molle.

Sii un cuscino :)